BERTHE MORISOT, PITTRICE IMPRESSIONISTA

 … un atteggiamento di Julie, un sorriso, un fiore, un frutto, un ramo d’albero, una sola di queste cose mi basta”. Sono le parole scritte  nel diario di Berthe Morisot, la pittrice impressionista a cui è dedicata l’esposizione che si apre oggi alla Gam di Torino e che fa seguito a quella inaugurata, la scorsa settimana,  a Palazzo Ducale a Genova. Un’artista che amava dipingere, come si legge ancora nel suo diario: “La mia vita si limita a voler fissare qualcosa di quello che accade, e bene, quell’ambizione è ancora smisurata!

 Morisot, come emerge sempre più dalle rassegne  di  Torino e Genova che la faranno conoscere in maniera più ampia  al pubblico italiano e non solo,  è stata una figura di rilievo nel gruppo degli impressionisti. Unica donna fra essi, in quel mitico studio di Nadar che nel 1874, fra gli strali della critica poco amica, consacrava il nuovo movimento che trasformava il modo di concepire la pittura, innamorata ora della luce e della modernità e finalmente libera dai vincoli dell’Accademia.

Un’Accademia che tuttavia Morisot, come donna non aveva potuto frequentare anche se ebbe buoni maestri privati, tra cui Corot. “Vedeva costantemente la sua posizione di donna di mondo velare la sua qualità di artista […].Sapeva di essere uguale a chiunque altro e soffriva segretamente di essere trattata come una dilettante”, scrive nel 1906 Théodore Duret nel capitolo su Berthe Morisot,  all’interno del suo volume dedicato al movimento francese.

Sono trascorsi centocinquanta anni e, in questo anniversario, Morisot la conosciamo a Torino attraverso 50 opere che ripercorrono il suo esordio, il suo sodalizio artistico con Manet per giungere fino  alla sua adesione  alla poetica Impressionista.

Racconta di lei  Paul Valéry, poeta e marito di una nipote della pittrice: “La singolarità di Berthe Morisot fu di vivere la sua pittura e di dipingere la sua vita […]. Prendeva,lasciava, riprendeva il pennello, come ci prende, si allontana e ritorna da noi un pensiero. Ciò conferisce alle sue opere il fascino molto particolare di una stretta, quasi indissolubile, relazione tra un ideale di artista e l’intimità di un’esistenza”.

Le  creazioni che vedremo in mostra sono dipinti, disegni e incisioni, provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche – tra cui, oltre al Musée Marmottan Monet di Parigi, il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Pau, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Musée d’Ixelles di Bruxelles,  l’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi e importanti collezioni private.  

Fra esse troveremo  alcuni dei più grandi capolavori dell’artista, riuniti insieme nelle sale della GAM di Torino, che il visitatore avrà l’occasione di rivedere rinnovata in tutti gli spazi espositivi.

Opere significative e distintive dello stile di Morisot come, ad esempio,  Pasie che cuce nel giardino (1881-82), una tela di grandi dimensioni concessa dal Musée des Beaux-Arts di Pau che ritrae la giovane bambinaia della figlia Julie.  Qui colori  danzano e si rincorrono nella loro tonalità brillanti creando un  turbinio di vento che sembra agitare la Natura intorno e che non tocca affatto la calma della ragazza intenta al suo lavoro.

 “Berthe Morisot è francese per signorilità, eleganza, allegria e spensieratezza; ha una predilezione per la pittura allegra e turbolenta; sminuzza sulla sua tavolozza petali di fiori per poi disporli sulla tela in pennellate spiritose, soffiate, gettate lì un po’ a caso,che si armonizzano, si combinano e finiscono col produrre un qualcosa di raffinato,intenso e affascinante”, scrive Charles Ephrussi in un articolo sulla “Gazette des Beaux-Arts”del 1° maggio 1880.

 Altre sue opere che ci regalano questa meravigliosa sensazione sono Donna con ventaglio o Al ballo (1875) che ritrae una figura femminile colta nell’eleganza di una festa. Ammiremo Il Ciliegio (1891), tra i dipinti ad olio di dimensioni più imponenti realizzati da Morisot, Su una panchina al bois de Boulogne (1894) proveniente dal Musée d’Orsay di Parigi, l’olio Pastorella nuda sdraiata (1891) del Thyssen-Bornemisza di Madrid e ancora la luminosa tela La bambina con la bambola o l’interno del cottage (1886) proveniente dal Musée d’Ixelles di Bruxelles.

La rassegna Berthe Morisot Pittrice impressionista rimarrà visibile alla GAM  di Torino fino al 9 marzo 2025. L’esposizione è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura–Gruppo 24 ORE. Ha la  curatela  di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin ed è stata resa  possibile grazie al  sostegno del Musée Marmottan Monet di Parigi, istituzione che vanta la più grande raccolta di opere di Berthe Morisot. Main sponsor è BPER Banca.

L’allestimento della mostra accoglie anche un display, realizzato da Stefano Arienti, artista italiano tra i più riconosciuti, che si inserisce all’interno di un progetto concepito da Chiara Bertola, Direttrice della GAM,  intitolato l’Intruso. In dialogo con le opere di Morisot, il contributo di Arienti si sviluppa lungo tutto il percorso espositivo, utilizzando una varietà di elementi per immaginare un contesto e un’ambientazione inedita delle opere dell’artista che arricchisce l’esperienza dei visitatori.

                                                        Patrizia Lazzarin