“DAL SILENZIO ALL’AZIONE” 

Valore D, la prima associazione di imprese in Italia impegnata nel promuovere la diversità, il talento e la leadership femminile nelle organizzazioni, ha presentato oggi, presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma, il progetto “Dal Silenzio all’Azione” per supportare le aziende nell’adozione di una policy contro la violenza di genere.

 Un documento che mira a fornire alle aziende strumenti concreti per agire e fare rete contro un fenomeno che persiste nella società e nel mondo del lavoro, nato dalla collaborazione tra Valore D e Una Nessuna Centomila, la fondazione italiana dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne.

Valore D è la prima associazione di imprese in Italia – oltre 380 ad oggi, per un totale di più di due milioni di dipendenti e un giro d’affari aggregato di oltre 500 miliardi di euro – che dal 2009 è impegnata a costruire un mondo professionale senza discriminazioni, in cui l’uguaglianza di genere e la cultura dell’inclusione supportano l’innovazione, il progresso e la crescita delle organizzazioni e del nostro Paese.

L’associazione è nata dall’incontro tra dodici manager di altrettante aziende virtuose: parliamo di AstraZeneca, Enel, General Electric, Johnson&Johnson, IKEA, Intesa Sanpaolo, Luxottica, McKinsey & Company, Microsoft, Standard&Poor’s, UniCredit e Vodafone.

Ogni giorno i femminicidi e le violenze di cui si apprende dai media evidenziano che la violenza di genere rappresenta una delle sfide più urgenti del nostro tempo, con impatti drammatici sulle vittime e i loro familiari, e con ripercussioni sul tessuto economico, ricordandoci che questo problema richiede l’attenzione e l’attivazione di tutti, inclusi i luoghi di lavoro.

 I dati dell’ultimo “Osservatorio D” realizzato da SWG per Valore D, rivelano una consapevolezza diffusa del fenomeno e l’urgenza di iniziative coordinate e concrete per contrastarlo. Secondo la ricerca, condotta su un campione nazionale rappresentativo, solo il 37% degli intervistati ritiene che le istituzioni affrontino adeguatamente il problema. Oltre sette italiani su dieci identificano violenza fisica e abusi sessuali come forme di violenza domestica, ma il 34% non riconosce le costrizioni a un rapporto sessuale come forma di violenza.

 Due italiani su tre concordano sul fatto che la violenza domestica influisca sulla sfera professionale, con il 34% che vede un potenziale aggravamento del problema legato a condizioni lavorative, come orari o lavoro da remoto. 

Infine, il 62% degli intervistati sostiene che le aziende dovrebbero avere un ruolo più incisivo nel contrasto alla violenza domestica, e le donne in particolare richiedono che i datori di lavoro offrano supporto legale (46%) e assistenza psicologica (37%) alle vittime.

La policy “Dal silenzio all’azione” si articola in quattro fasi principali, definite con l’acronimo ISSA:

Informare: diffondere la conoscenza del fenomeno e sensibilizzare sul tema della violenza di genere;

Svelare: riconoscere e identificare segni e manifestazioni di violenza domestica per poter dare supporto a chi ne è vittima;

Sostenere: fornire strumenti e risorse che aiutino le vittime ad affrontare il problema e riprendersi il proprio spazio lavorativo e sociale;

Amplificare: creare una rete di supporto interaziendale che coinvolga i Centri Antiviolenza, istituzioni e associazioni.

Grazie alla partnership con la Fondazione Una Nessuna Centomila, il progetto ambisce anche a migliorare la consapevolezza dei dipendenti riguardo al fenomeno e a offrire percorsi di sensibilizzazione. Dal supporto psicologico ai programmi di sicurezza e gestione delle emergenze, ogni azienda può contribuire a creare ambienti di lavoro più sicuri e rispettosi.

Valore D ha inoltre sviluppato, in collaborazione con l’agenzia associata Marimo, una campagna digitale, rivolta alle aziende con l’obiettivo di evidenziarne il potenziale nel diventare luoghi sicuri, capaci di offrire sostegno e protezione a chi vive relazioni violente e durante il mese di novembre rilascerà un kit per tutte quelle realtà che desiderano amplificare questa azione di sensibilizzazione.

                                                                            Patrizia Lazzarin