
La prosa della nuova silloge di racconti di Romain Gary, pubblicata da Neri Pozza, è quella stupefacente con cui lo scrittore ha affascinato da sempre i suoi lettori. I testi che compongono il libro non erano mai stati tradotti prima in Italia. La raccolta si intitola Tempesta che è anche il nome del primo racconto contenuto nel testo. Due delle storie, di più ampio respiro, sono in realtà bozze di romanzi incompiuti. Parliamo di All’ultimo respiro e Il Greco scritti in origine, in inglese e poi tradotti in francese.
Romain Gary è stato uno scrittore francese, sebbene il mondo culturale parigino l’abbia spesso considerato uno straniero che usurpava il titolo di scrittore. Nato in Lituania nel 1914, a Vilnius che allora era una città polacca e cresciuto fra la Polonia e la Francia degli anni Venti e Trenta, prima studente di legge a Parigi e poi resistente gollista a Londra, nell’anno 1956 vinse il Goncourt con il libro Le radici del cielo. Nel 1962 sposò Jean Seberg, diva icona della Nouvelle Vogue, grazie al film Fino all’ultimo respiro del regista Jean- Luc Godard. Nel 1975 pubblicò, con lo pseudonimo di Émile Ajar, La vita davanti a sé che nello stesso anno vinse il Prix Goncourt.
La casa editrice Neri Pozza, con la pubblicazione di Tempesta, rafforza il suo impegno nel far conoscere e diffondere le opere di Gary in Italia. Fra queste, si cita Vita e morte di Émile Ajar che egli terminò il 21 marzo del 1979, due giorni prima di togliersi la vita con un colpo di pistola. Ricordiamo il noto romanzo La vita davanti a sé, capolavoro della letteratura francese contemporanea, dove la vita è raccontata attraverso l’innocenza di un bambino arabo accudito da una vecchia prostituta ebrea. Delle donne, degli ebrei e di me stesso, dove si lamenta del suo cattivo rapporto con la stampa di sinistra che lo aveva etichettato come capitalista, bandito …, ma come si spiegava prima, non lo considerava soprattutto un vero scrittore.

La lingua e lo stile di Romain Gary possiedono la capacità di stupire. Il linguaggio, come si evince anche in questa raccolta, in particolare in All’ultimo respiro, mostra uno sguardo che invita il lettore ad osservare il mondo senza filtri e, attingendo alla categoria dell’incredibile e del non detto, egli sperimenta parole e scopre sentimenti e sensazioni capaci di darci la forza e la misura dei diversi pregi e difetti dell’essere umano. Nella sua prosa emerge la capacità di far rivivere ricordi e ricreare ambienti di una storia che è anche la sua, eroe di guerra che ricevette la Legion d’honneur.
Nel pezzo All’ultimo respiro facciamo la conoscenza di un uomo che cerca, mantenendo uno sguardo lucido sul mondo, di trovare un killer che ponga fine alla sua vita. L’intento è nascosto anche al lettore fino alla fine della narrazione e nel brano cogliamo l’asprezza e le contraddizioni che caratterizzano il vivere anche dei giovani.
Nel “racconto” Il Greco invece il mondo della bellezza non sembra essere prerogativa solo della Natura, ma anche di chi anela a un mondo a misura d’uomo. Il mare greco fa proprio il desiderio di libertà del suo popolo. Il tempo in cui è ambientato è quello della dittatura dei colonnelli. Romain Gary dice in merito agli ideali, nello scritto: All’ultimo respiro, quasi un suo testamento, dove si leggono amarezza o speranza, o forse entrambe: “Alla mia età e considerando il mio passato eroico, con tutte le città tedesche che avevo bombardato durante la guerra per un nobile scopo, ero commosso a vedere che i nostri valori erano sopravvissuti, con o senza fuckburger”.
Patrizia Lazzarin