
Fa focus sulla modernità dell’arte di Gustave Caillebotte, il pittore francese vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, la mostra che verrà presentata al museo d’Orsay nell’autunno del 2024. L’esposizione avrà come tema la predilezione dell’artista parigino per i corpi e i ritratti maschili attraverso il prisma del nuovo sguardo che la storia dell’arte rivolge alle mascolinità del XIX secolo.
Abbiamo conosciuto in più di un’occasione Caillebotte come mecenate e sostenitore dell’arte degli amici impressionisti. Aiutò infatti gli amici più in difficoltà, come Claude Monet che era sempre senza soldi e a cui pagava regolarmente l’affitto dell’appartamento in rue Saint Lazare, nel centro di Parigi, o comprando i loro quadri. Alla fine aveva riunito una collezione di 68 opere che comprendevano 19 tele di Camille Pissarro, 14 di Claude Monet, 10 di Pierre Auguste Renoir, 9 di Alfred Sisley, 7 di Edgar Degas, 5 di Paul Cezanne e 4 di Edouard Manet.
Nel suo testamento, redatto in giovane età, stabilì che avrebbe donato tutti i dipinti che possedeva allo Stato, ma con la clausola che venissero accettati ed esposti solo quando quei quadri sarebbero stati capiti dal pubblico.

La mostra è stata ideata per l’anno del 130° anniversario della morte dell’artista (1894), che corrisponde anche alla data del lascito della sua incredibile collezione di dipinti impressionisti allo Stato. E infatti la sua collezione fu accettata solo dopo qualche anno ed ora è esposta al Musèe d’Orsay. Tra le numerose opere che lasciò al governo francese neppure una era stata dipinta da lui, fatto che contribuì a caratterizzare la sua immagine come quella soprattutto di mecenate.
Questa esposizione è nata anche dalla recente acquisizione di due importanti dipinti di Caillebotte da parte del J. Paul Getty Museum, Giovane uomo alla finestra e del museo d’Orsay, Parte di barca, a cui si aggiunge il capolavoro dell’artista, Strada di Parigi in un tempo di pioggia, in prestito dall’Art Institute di Chicago. La mostra, composta da circa 70 opere, riunisce i più importanti dipinti di figure di Caillebotte, oltre a pastelli, disegni, fotografie e documenti.
Nel suo desiderio di creare arte nuova, Caillebotte aveva scelto come soggetto Parigi, le località di villeggiatura intorno alla capitale, i suoi fratelli, gli operai che lavoravano per la sua famiglia, i suoi amici velisti e, infine, la sua stessa vita. Ispirandosi al programma “realista”, mise nuove figure nella pittura, come l’operaio urbano, l’uomo sul balcone, lo sportivo o l’uomo nudo nella sua intimità. Nell’epoca del trionfo della virilità e della fratellanza repubblicana, ma anche della prima crisi della mascolinità tradizionale, la novità e la potenza di queste immagini mettevano in discussione sia l’ordine sociale che quello sessuale.

Per celebrare l’anno del 130° anniversario della morte dell’artista (1894), tutte le opere del lascito saranno temporaneamente presentate in una delle sale del percorso permanente del museo, facendo rivivere l’apertura della “Sala Caillebotte” presso il museo del Lussemburgo nel 1897.
L’esposizione si inserisce nella continuità delle numerose mostre che, a partire dalla grande retrospettiva del 1994-1995 (Parigi, Chicago), hanno il merito di aver messo in luce alcune sfaccettature della sua opera: il periodo di Yerres, i legami tra la sua pittura e la fotografia, la passione per l’arte dei giardini, …
Successivamente la rassegna visibile al Musée d’Orsay dall’8 ottobre al 25 gennaio, sarà presentata al J. Paul Getty Museum di Los Angeles dal 25 febbraio al 25 maggio 2025 e all’Art Institute di Chicago dal 29 giugno al 5 ottobre 2025.
Patrizia Lazzarin