
La Via degli Dei nell’Appenino congiunge l’arte e le vite di due pittrici del Novecento: da un capo del filo Firenze dove, a Villa Il Palmerino, ha trascorso lunga parte della sua esistenza l’artista Lola Costa (1903-2004), dall’altro Monzuno, in provincia di Bologna, dove ha abitato la pittrice Lea Colliva (1901-1975). La scoperta di queste due figure che la nipote di Lola, Federica Parretti, ma anche la Fondazione Advancing Women Artists stanno promuovendo è avvenuta da parte mia per caso e lentamente togliendo i veli ne è emersa una realtà culturale ricca di fermenti e di notevole spessore storico. Dopo l’esposizione nella villa Il Palmerino con la pittrice Elisabeth Chaplin, nipote di Charles Chaplin e figlia della scultrice e poetessa Marguerite Bavier-Chaufour, Lola Costa, artista di formazione cosmopolita, sarà ospite nel comune di Monzuno con una mostra personale dal 14 al 29 settembre. L’anno scorso per Lea Colliva era stata allestita nella dimora dell’ultracentenaria Lola Costa una rassegna che era seguita anche al restauro di alcune sue opere. Uno scambio di favori, o meglio il riconoscimento della qualità pittorica di due donne artiste che hanno saputo cogliere durante la loro vita, l’atmosfera ricca di colori delle terre appenniniche. Non si conoscevano mentre erano vive, ma la loro arte e la passione per il pennelli le avvicinano nell’attenzione agli affetti: alle persone a loro accanto e al mondo naturale colto nelle sue stagioni e a volte impresso nella sua eternità come nelle nature morte. Certamente il fascino delle colline della piana del Mugello, i boschi di faggeti, i sentieri e la gente del luogo con le loro fisionomie decise hanno toccato il mondo interiore di Lola e di Lea anche se con esiti propri in ognuna di loro. Entrambe si sono confrontate con dei mariti artisti che sono stati figure note e apprezzate nel mondo dell’arte. Ognuna di loro ha cercato attraverso il medium del colore e dell’inchiostro d’interpretare il mondo reale e di suggerire i suoi significati. Ed ecco la figura del Limonaio di Lola Costa che nel volto asciutto sembra sintetizzare il succo o meglio l’essenza diuna persona semplice che con discrezione si accosta a chi lo guarda. A differenza di Lea che dipinge anche autoritratti, Lola preferisce farsi ritrarre e fa scorrere il suo pennello mentre osserva paesaggi ed oggetti che si legano alle sue giornate come nella natura morta con i Pesci o quella con le Foglie cadute, ancora più pregnante perché le foglie nella loro linearità sembrano accartocciarsi fino a chiudersi in sé e scomparire con una lieve allusione al destino umano. Queste artiste hanno anche il merito di far conoscere in questo luogo, Firenze e in questa regione Toscana da sempre amata dagli stranieri e meta imprescindibile del loro Tour in Italia, Villa Il Palmerino, ricca di una storia lunga che si dipana come un filo di Arianna fra “generazioni” di artiste e letterate che qui hanno vissuto creando circoli letterari ed artistici a cui parteciparono Oscar Wilde, Henry James, Gabriele D’Annunzio, Bernard Berenson, Sibilla Aleramo, Telemaco Signorini, Mario Praz e Gaetano Salvemini, solo per citare alcuni fra i nomi più famosi. Con lo pseudonimo maschile di Vernon Lee, Violet Paget (1856-1935) una feconda scrittrice inglese che ha spaziato nei suoi scritti su molteplici argomenti ha qui dimorato per quarant’anni animando il clima culturale fiorentino dei primi decenni del Novecento. L’Associazione Culturale Il Palmerino dalla sua nascita ha organizzato convegni internazionali con studiosi delle Università di Oxford, di Kansas City o di Los Angeles per valorizzare la qualità dell’opera di “Vernon Lee”. Villa Il Palmerino antica dimora, che ha una lunga storia a partire dal Quattrocento, diventando anche convento, venne acquistata nel 1935 dalla pittrice italo-inglese Carola Costa, Lola, e dal marito Federico Angeli. L’associazione che ha sede in questa bella dimora ai piedi delle colline di Fiesole ha fra le sue finalità proprio quella di valorizzare il patrimonio di pensiero e di arte di chi ha operato in questo luogo come Violet Paget, Lola Costa, i fratelli Angeli ma anche è promotrice di mostre d’arte contemporanea e di eventi culturali in collaborazione con enti o associazioni in particolare fiorentine. Un jet set internazionale che è stato ed è ricco di fermenti per le idee e gli interessi culturali di ispirazione e tradizione storica italiana ed inglese.
Patrizia Lazzarin