
Il Castello di Versailles accoglie Guillaume Bresson e le sue opere dove storia e arte contemporanea si incontrano. Dal 21 gennaio al 25 maggio 2025, nella Reggia di Versailles si potrà ammirare una mostra su questo artista, figura di spicco della pittura figurativa francese contemporanea.
Le sale africane del Castello ospitano da tempo tele monumentali e decorazioni su larga scala che illustrano le principali battaglie della conquista coloniale nel Nord Africa, all’inizio dell’Ottocento. In queste sale sono rappresentati i combattimenti dell’esercito francese, con i soldati in primo piano.
L’artista contemporaneo Bresson realizza dipinti iperrealisti con soggetti coinvolti in combattimenti di strada che rimandano alla pittura religiosa e storica. Le sue opere si confronteranno così con quelle antiche e dialogheranno con le grandi scene di battaglia delle conquiste coloniali di Luigi Filippo.

Egli nel suo operare utilizza la fotografia: prepara diverse sessioni fotografiche con i modelli, immortalando i movimenti del corpo, le pose e i gesti per riprodurli meglio sulle sue tele. Il pittore sceglie poi i suoi personaggi, assemblando i corpi per creare una storia.
I corpi sono coreografati, creando pose e movimenti teatralizzati che ricordano per certi aspetti la pittura barocca. Nel processo di editing, l’artista isola e stacca le figure per poi riorganizzarle in un gruppo. In questo modo egli costruisce dipinti in cui il linguaggio del corpo gioca un ruolo centrale nella creazione della narrazione.
I combattimenti, le risse di strada e i tormenti. A questi elementi moderni vediamo contrapporsi i numerosi riferimenti religiosi e storici. Il mix di generi è sorprendente e intrigante. Anche lo stile iperrealista del pittore semina confusione: è un montaggio, una fotografia? L’opera è recente o moderna?
I corpi al centro di questi dipinti e i numerosi dettagli rivelano le emozioni e le sofferenze dei personaggi raffigurati. I movimenti esagerati, la tensione e i forti contrasti riecheggiano lo stile barocco presente nel castello.
L’artista mette in discussione la nostra visione della violenza, il modo in cui viene presentata, accettata o rifiutata. Guerre, risse, conflitti vecchi o recenti non sono percepiti allo stesso modo.
I grandi dipinti con le battaglie della conquista coloniale del Nord Africa negli anni 1830 e 1840, in particolare quelli di Horace Vernet e le opere di Guillaume Bresson, i campi di battaglia e la guerriglia urbana, si contrappongono e sfidano il visitatore a considerare come la violenza viene rappresentata nella pittura.
La mostra è stata resa possibile grazie al generoso sostegno di McArthurGlen Parigi-Giverny, La Fondazione Cora eHubert e Mireille Goldschmidt.
Patrizia Lazzarin