Un’importante mostra al Fitzwilliam Museum di Cambridge racconta i Giochi Olimpici di Parigi del 1924, esattamente cento anni fa dall’inizio di quelli che si apriranno domani nella capitale francese. Allora fu un momento cruciale nella storia della Kermesse. Il numero dei comitati partecipanti passò da 29 a 44 certificando come i Giochi fossero un grande evento internazionale. Questo si spiega anche con la presenza di oltre 1000 giornalisti che registrarono e raccontarono la grande avventura sportiva.
Le Olimpiadi del 1924 furono i Giochi che segnarono una svolta nella storia dello sport e dell’arte. Questa nuova esposizione al Fitzwilliam Museum di Cambridge, Parigi 1924: Sport, Art and the Body, ripercorrerà questo momento cruciale in cui tradizione e novità si sono scontrati, unendo l’eredità classica delle Olimpiadi con lo spirito d’avanguardia moderno ed europeo.
Questi giochi introdussero il rituale della Cerimonia di Chiusura come lo conosciamo oggi. Questo significa l’innalzamento al cielo di tre bandiere: la bandiera del Comitato Olimpico Internazionale, quelle della nazione ospitante e della nazione ospitante successiva.
Essi furono immortali dalla pellicola ‘Momenti di Gloria’, il film di Hugh Hudson vincitore dell’Oscar sul corridore britannico Eric Liddell.
La rassegna rivelerà come artisti internazionali che operarono in diverse discipline – tra cui i pittori come Pablo Picasso, Diego Rivera, Natalia Gontcharova e Umberto Boccioni – furono tutti affascinati dal tema dello Sport. Queste opere d’arte saranno poste in relazione con sculture classiche, manifesti, moda, film, fotografia e oggetti sportivi per spiegare come lo sport abbia catturato l’immaginazione della cultura visiva.
Parigi 1924: Sport, Arte e Corpo ci permetterà di comprendere come le Olimpiadi del 1924 rappresentarono una svolta in grado di cambiare radicalmente l’atteggiamento nei confronti dei risultati sportivi e delle celebrità, assieme all’immagine corporea e al senso della classe, della razza e del genere.
Le Olimpiadi del 1924 di Parigi si ispirarono ai giochi originali dell’antica Grecia, tuttavia i “ruggenti anni Venti” avevano evidenziato uno sviluppo tecnologico, sociale ed economico incredibile rispetto al passato e i Giochi del 1924 furono i primi a trasmettere i commenti radiofonici sugli eventi. Inoltre i progressi nel modo di allenarsi, nell’abbigliamento e nelle attrezzature aiutarono gli atleti a conquistare nuovi record.
Una copertura mediatica senza precedenti delle Olimpiadi ha reso gli atleti delle icone come mai prima d’allora. Questa mostra indagherà le tensioni e i dialoghi tra gli inizi classici dei Giochi e l’esplosione della modernità, spiegando come le Olimpiadi di Parigi del 1924 furono plasmate dalla cultura visiva del periodo e come, a loro volta, le arti furono modellate da esse.
Patrizia Lazzarin